La manifestazione, organizzata da Lorenzo Massai con il supporto della squadra di nuoto Polisportiva Amatori Prato e dell’Associazione Amici del Guzzo di Porto Santo Stefano, si è svolta su un percorso di oltre 22 Km da Porto Ercole a Porto Santo Stefano e, nonostante tutte le difficoltà del periodo, ha avuto un grande successo.
L’iniziativa, destinata alla campagna di raccolta fondi “Un Nuovo Medico per le Cure a Casa”, ha superato l’obiettivo di raccolta prefissato. I 77.188,80 euro raccolti – che si sommano ai circa 20.000 euro già precedentemente raccolti grazie alle donazioni e agli eventi di raccolta fondi – permetteranno di finanziare l’inserimento di un nuovo medico non per un solo anno ma bensì per tre anni.
Lorenzo Massai, ideatore dell’iniziativa ha consegnato nella sede pratese dell’ATT un maxi assegno simbolico alla presenza di staff, nuotatori e volontari.
La nuotata è cresciuta nel tempo ed è diventata un appuntamento fisso capace di richiamare ogni anno l’eccellenza italiana del Nuoto in Acque Libere. Oltre settanta i partecipanti all’edizione 2020, fra cui alcuni nomi di spicco come gli atleti delle fiamme oro Edoardo Stochino, campione del mondo di gran fondo 2017 e 2018, e Simone Ercoli, bronzo nella 5 Km ai mondiali di Montreal 2005, e l’ex nazionale medaglia d’oro a squadre a Perth Gaia Naldini. Nota di menzione la partecipazione nella gara singola di Sabrina Peron in preparazione alla traversata della Manica del 6 di settembre (prima donna italiana a riuscire nell’impresa). Si sono cimentati nella staffetta anche quattro giovani nuotatori promesse del fondo italiano, Elena Tortora, Alessandro Addis, Gabriele Pannozzo e Federico Tamborrino (Nazionale sordi e detentore del record nei 1500) e sempre in questa specialità anche Simone Aringhieri, ex stella del canottaggio italiano con quattro titoli nazionali.
Ha preso parte alla manifestazione anche una staffetta composta da atleti paralimpici: Alberto Cribori, Cristina De Tullio,Isabel Logioia Sara Menardo, Marco Formenti e Stefano Salvatori.
Molto soddisfatto Lorenzo Massai: “Questa è stata un’edizione decisamente sofferta a causa dell’emergenza Covid-19. Sapevamo che in un momento storico unico e incerto come questo non sarebbe stato facile organizzare la nuotata ma non potevamo rinunciare alla possibilità di dare un aiuto importante ai malati di tumore che, da quando è scoppiata la pandemia, hanno ancora più bisogno di essere curati a casa. Quindi potendo contare anche quest’anno sul supporto fondamentale dell’Associazione Amici del Guzzo, che ha messo a disposizione equipaggi e 27 barche per la protezione dei nuotatori, abbiamo deciso di farla. La risposta è stata entusiasmante, in pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni abbiamo raggiunto il numero massimo d’iscritti con atleti provenienti da tutta Italia e fin dall’inizio abbiamo avuto il supporto delle istituzioni, degli sponsor, di tanti amici e soprattutto dagli abitanti dell’Argentario; tutti uniti per raggiungere un grande obiettivo.
Nelle precedenti edizioni sono stati raccolti oltre 55.000 euro che hanno permesso di finanziare importanti progetti, fra cui l’acquisto di un furgone attrezzato per la consegna a domicilio di farmaci e presidi sanitari. Quello di quest’anno è stato un risultato straordinario, al di sopra di ogni aspettativa. Gli oltre 77.000 euro raccolti permetteranno di garantire la continuità assistenziale ai tanti malati oncologici che potranno essere curati a casa propria con amore e professionalità”.
“È stato emozionante vedere così tanta partecipazione attorno alla “Da Porto a Porto” – ha detto Giuseppe Spinelli, Presidente ATT- ringrazio di cuore tutti, a partire ovviamente da Lorenzo Massai, ideatore e anima di questo progetto.
Da qualche mese si è verificata, a causa della pandemia, una grave contrazione delle attività di raccolta fondi ed essere riusciti a mettere in piedi questa iniziativa è un segnale di grande incoraggiamento e di speranza. Dall’inizio del Coronavirus l’ATT sta continuando a registrare un importante aumento delle richieste di assistenza a domicilio da parte dei pazienti oncologici del territorio toscano. Per continuare a portare cure ed assistenza nelle case dei malati c’è davvero bisogno dell’aiuto di tutti. E lo sport, nell’accezione più elevata del termine, in presenza di necessità reali legate alle difficoltà dei malati oncologi, riesce, come in questo caso, ad essere un catalizzatore di solidarietà e speranza. Ringrazio tutti gli organizzatori e i partecipanti della “Da Porto a Porto” che si sono messi in gioco con grande sensibilità con l’obiettivo di non lasciare mai soli i malati e le loro famiglie”.